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L’allattamento naturale a richiesta, cos’è precisamente?

Alcuni si chiederanno  cosa sia precisamente l’allattamento a richiesta, di cui molto spesso sentiamo parlare, di seguito proverò in breve a darne una spiegazione…

Anni fa era stata messa a punto una teoria chiamata “Allattamento programmato”, che invitava i genitori ad allattare i neonati con una rigida pianificazione, ad esempio ogni tre – quattro ore. Questo metodo, aveva lo scopo di tranquillizzare i genitori da un punto di vista psicologico, che si sentivano più tranquilli dovendo agire sulla base di uno specifico programma, inoltre insegnava al bambino fin dalla tenera età il senso di ordine e disciplina.

Studi successivi hanno poi dimostrato come questa teoria, avesse dei punti deboli: allattare secondo questo schema poteva portare a una diminuzione nella secrezione del latte materno, a uno scarso aumento di peso del neonato, e a un inizio troppo precoce dello svezzamento.

L’American Academy of Pediatrics, e altre organizzazioni, sostennero così la necessità di cambiare prospettiva, e allattare il neonato al seno ogni volta che manifestava segnali di fame. Gli studi dimostrarono inoltre, una diminuzione nella produzione di latte materno, in donne che portavano a termine meno di sette poppate nell’arco di ventiquattro ore. Questa fu la tendenza emersa dalle ricerche, ma è comunque un risultato soggettivo, ci sono neo-mamme in grado di allattare perfettamente anche con meno di sette poppate al giorno. L’importante è che i seni si svuotino completamente, per evitare i fastidiosi ingorghi mammari.

Più il bambino succhia, più il cervello della mamma produce prolattina, aumentando la produzione di latte; il bambino dovrà così avere la possibilità di attaccarsi quando lo desidera, senza eccessi, in questo caso  la produzione di latte si adeguerà alle sue esigenze. Ogni bambino dovrebbe essere in grado di sapere da solo quali sono i suoi bisogni rispetto alla nutrizione, cioè quanto deve magiare e in che termini, e non dimentichiamo che tutti i bambini sono diversi, quindi ciò che un bimbo di tre mesi succhia, può essere diverso nella quantità e nei modi, da ciò che un altro bambino della stessa età succhia.

Dunque, ricapitolando, l’allattamento a richiesta o allattamento a domanda, è il modo migliore per nutrire i neonati, un metodo favorevole sia per il bambino che per la mamma. Mediamente pensate alla necessità di 7-8 poppate al giorno, della durata di almeno 15 minuti, anche se la gettata più abbondante del latte viene succhiata nei primi 5-10 minuti, tendenzialmente non si dovrebbero superare i 30 minuti complessivi. Se un bambino sta troppo attaccato al seno, superando i trenta minuti, aumenta il rischio di aerofagia, cioè ingestione di aria, che provoca nel neonato le famose coliche gassose, mentre nella madre può aumentare il rischio d’irritazioni al capezzolo.

L’allattamento a richiesta è valido per tutte le donne che sono in grado di allattare al seno il proprio bambino, se per qualche motivo dovete allattare con il latte artificiale, allora dovrete partire da un altro schema mentale. In questo secondo caso sono, infatti, necessarie delle regole ben precise che vanno rispettate, anche se in modo non troppo rigido. Il numero dei pasti giornalieri viene stabilito in base all’età del bambino e al suo peso, generalmente nei primi tre mesi di vita viene nutrito ogni 3 ore ½, anche la quantità di latte somministrata deve essere predefinita. Come per l’allattamento al seno, secondo le indicazioni dell’OMS( Organizzazione Mondiale della Sanità), nei primi sei mesi il latte deve essere l’unico alimento somministrato al bebè.

Allattando a richiesta, si seguono i ritmi e i bisogni del neonato,  ogni neo-mamma impara così ad ascoltare le esigenze del proprio bambino, poiché non sempre il pianto è sintomo di fame, quindi pian piano impara a riconoscere le diverse modalità di comunicazione che il neonato applica; ogni madre impara anche a essere flessibile, a dedicare al proprio piccolo tempo prezioso, che nutre il bambino affettivamente, non meno del latte.