,

Gli esami da effettuare in gravidanza

Il test di gravidanza che avete eseguito ha dato risultato positivo? Bene a questo punto potete tranquillamente recarvi dal vostro ginecologo per effettuare la visita ginecologica e assicurarvi che tutto proceda per il meglio. In questo modo sarete più tranquille e potrete iniziare l’iter di monitoraggio stabilito, per tenere sotto controllo la vostra gravidanza fino al momento del concepimento.

La gravidanza non è di per se un evento che richiede intervento medico, essendo in sostanza un fatto fisiologico naturale, però il ruolo degli operatori sanitari, chiamati in causa, è principalmente un ruolo di sorveglianza, per assicurare che il processo si svolga regolarmente. Tutta una serie di esami è prevista e consigliata per legge e può quindi essere eseguita dalla futura mamma senza necessità di pagamento; altri accertamenti invece sono facoltativi.

In caso di gravidanze a rischio, alcuni esami, normalmente facoltativi e a pagamento, possono diventare esenti da ticket, proprio per la necessità dettata dalla condizione fisica della futura mamma.

Gli esami del primo trimestre, devono essere effettuati entro la 13° settimana di gestazione, e vengono prescritti dal ginecologo o dal medico di base. Si tratta di:

  • Emocromo completo;
  • Transaminasi, per valutare la funzionalità epatica;
  • Esame delle urine;
  • Curva glicemica/Controllo del Diabete Gestazionale;
  • Test sierologici;
  • Controllo Toxoplasmosi e rosolia (Rubeo test)
  • Gruppo sanguigno e fattore Rh – Test di Coombs indiretto;
  • Test HIV;
  • Ecografia ostetrica, per monitorare le prime immagini del feto;
  • Traslucenza nucale, un esame spesso di routine, abbinato alla prima ecografia, per monitorare il rischio di eventuali malattie;
  • Citomegalovirus, infezione che nel feto può provocare anomalie;

Per quanto riguarda gli esami consigliati e di routine nel secondo trimestre si segnalano i seguenti:

  • Ecografia Morfologica (tra la 19° e la 22° settimana) da prenotare con anticipo, con la quale si studia la morfologia del feto per escludere o accertare eventuali malformazioni;
  • Esame del battito cardiaco fetale eseguito tramite un normale stetoscopio;
  • Misurazione della pressione arteriosa, poiché nelle donne incinta la circolazione sanguigna può essere sottoposta ad alterazioni;
  • Esami del sangue e delle urine completi, di routine;
  • Controllo dell’aumento del peso durante la gravidanza;

In base alle’età e alle condizioni personali della futura mamma, il ginecologo o il medico, potranno consigliare altri esami, come ad esempio: Amniocentesi, Villocentesi, Cordocentesi, ed Esame dell’ alfafetoproteina. L’ecografia tridimensionale invece può essere richiesta in casi specifici, oppure per espresso volere dei futuri genitori.

Nel corso del terzo trimestre, la futura mamma deve continuare a sottoporsi a degli esami specifici, e più precisamente:

  • Tampone vaginale /rettale per lo streptococco, non invasivo, da effettuare tra la 35° e la 37° settimana. La presenza di streptococco potrebbe causare danni al futuro nascituro. Se la madre risulta positiva va trattata con profilassi antibiotica, al fine di prevenire infezioni neonatali;
  • Ecografia Biometrica, per controllare se le dimensioni del feto sono ottimali;
  • Valutazione della quantità di liquido amniotico in cui è immerso il piccolo, che deve restare entro determinati valori;
  • Esame del sangue e delle urine, di routine.

Se necessario, in caso di predisposizione familiare, si può eseguire l’Ecocardiografia Fetale. In caso di epidurale e taglio cesareo programmato, è consigliato fare un colloquio con l’anestesista, per una raccolta dati necessaria a fini medici.

Tutti questi esami sono importanti per la tranquillità dei futuri genitori, e soprattutto per la salute del feto. Non è necessario e proficuo medicalizzare la gravidanza, poiché si tratta di un evento bello, spesso atteso, e del tutto normale, quindi evitiamo le eccessive paure, ma diciamo “sì” ai regolari controlli che renderanno quest’evento più sicuro e tranquillo.