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Quali sono le conseguenze psicologiche del lutto prenatale?

Il lutto prenatale genera nelle donne sensazioni di smarrimento e paura ed emozioni esattamente uguali alla perdita una persona cara. Purtroppo, questi sentimenti causano un senso di sconforto tale da indurre le coppie che stanno attraversando un così deleterio periodo all’isolamento, alla solitudine e alla voglia di emarginazione sociale; la morte del feto durante la gravidanza, definita lutto prenatale, o alla nascita, lutto perinatale, è un’esperienza traumatica di grave entità, che può sfociare in un vero e proprio disturbo psichiatrico.

Ma come riuscire a combattere il lutto prenatale con programmi di sostegno terapeutico? Vediamo insieme i punti fondamentali.

Come combattere il lutto prenatale e quali programmi seguire

La gravidanza dovrebbe essere un’occasione di gioia, un momento di celebrazione di una nuova vita in arrivo; si hanno grandi aspettative, ma può capitare che i sogni dei genitori vadano in frantumi quando apprendono la devastante notizia di un imminente lutto prenatale. L’eccitazione e la gioia iniziale lasciano presto posto alla devastazione, mentre cercano di affrontare una tragedia di grave portata come questa. L’intensità di un tragico avvenimento come quello del lutto prenatale non è assolutamente proporzionale al tempo gestazionale, piuttosto è correlata al grado di affettività ed attaccamento al feto, accresciuto giorno dopo giorno durante tutta la gravidanza.

Queste premesse, purtroppo, sono necessarie per aiutarti a comprendere appieno quello che si prova nel lutto prenatale e per aiutarti a capire come funzionano i programmi di riabilitazione per entrambi i genitori; perché, effettivamente, questo tragico episodio non colpisce solo la mamma, bensì anche il padre. L’elaborazione del lutto è un percorso che ognuno affronta in maniera diversa e personale, con l’ausilio delle proprie risorse e con una tempistica che varia da soggetto a soggetto, in base a sensibilità, carattere e sostegno esterno. Le conseguenze del lutto prenatale solitamente si protraggono da sei mesi a due anni, durante i quali i genitori cercano di risollevarsi moralmente e psicologicamente.

Le fasi dell’elaborazione delle emozioni

  • Fase dello Shock: in questa fase, la coppia attraversa momenti segnati da profondo rancore e devastazione psicofisica; questo periodo generalmente dura per diversi giorni dall’accaduto e limita la condiscendenza nei confronti degli altri.
  • Fase della Realizzazione: in questa fase, si concretizza il momento in cui la coppia, effettivamente, realizza ciò che è realmente accaduto; sopraggiungono emozioni di tristezza, senso di colpa e frustrazione; spesso, questi momenti sono accompagnati da dolori fisici.
  • Fase della Protesta: in questa fase, la rabbia fa da protagonista; l’evoluzione del trauma si trasforma in punti di domanda, alla costante ricerca di risposte su chi sia stato effettivamente il colpevole.
  • Fase della Disorganizzazione: depressione, isolamento completo e solitudine sono sentimenti persistenti e diversificati nella coppia di genitori; questa fase è molto delicata perché vede incomprensioni da parte dei partner nel modo di affrontare il lutto prenatale.
  • Fase dell’organizzazione dell’accettazione: in questa fase, si è alla costante ricerca di un supporto emotivo, tanto che ci si concentra su nuovi interessi.
  • Fase di partenza: il periodo del lutto è passato del tutto e si ritorna al desiderio iniziale di concepire un figlio.

Tutte queste fasi dovrebbero essere accompagnate, sin da subito, da un valido supporto psicologico da parte dell’azienda ospedaliera e dell’assistenza ginecologica ed ostetrica che ha seguito la coppia durante tutto il periodo della gravidanza; anche le associazioni possono offrire un valido aiuto dal punto di vista psicologico, perché forniscono supporto e favoriscono la condivisione di questa esperienza con chi ha vissuto, esattamente, lo stesso. La scarsa conoscenza delle fasi di questo tragico episodio motiva l’assunzione precoce di ansiolitici e antidepressivi, che si possono evitare, grazie al periodo di elaborazione.

Ogni bambino perduto merita di essere ricordato senza dolore e ogni bambino in arrivo merita di essere accolto con gioia e felicità, per cui il sostegno terapeutico è un valido aiuto che potrebbe sciogliere le riserve di timore e paura e stimolare la coppia ad andare oltre nella speranza di ricercare una nuova gravidanza.

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