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La correlazione tra smog e concepimento

La correlazione tra smog e concepimento è molto stretta, dal momento che l’inquinamento è in grado di influenzare in modo evidente la fertilità degli uomini: non solo perché ciò favorisce un incremento dei casi di tumore ai testicoli, ma anche perché ne deriva una riduzione del numero di spermatozoi. Se la fertilità nella donna è già in crisi per un gran numero di cause, ecco che i dati che sono stati raccolti in tutto il mondo mettono in evidenza uno scenario che è senza dubbio preoccupante: sembra, infatti, che negli ultimi 50 anni la produzione di spermatozoi negli uomini si sia addirittura dimezzata, mentre negli ultimi 20 anni si è assistito a un raddoppio dei tumori ai testicoli.

Ecco che la correlazione tra smog e concepimento diventa senza dubbio significativa, e nel mirino degli studiosi finiscono tutte quelle sostanze chimiche che ormai fanno parte della quasi totalità dei prodotti “inquinanti” che vengono utilizzati tutti i giorni. Una ricerca guidata da Pierre Jouannet, uno studioso francese che si è occupato di biologia della riproduzione presso l’ospedale Cochin di Parigi, ha messo in evidenza proprio l’incidenza dell’inquinamento rispetto alle capacità di procreare degli uomini: in pratica, dallo studio si è scoperto che a Parigi la popolazione maschile ha visto un calo del 40% del numero di spermatozoi. Il problema non è solo di quantità, ma anche di qualità: gli spermatozoi presenti, infatti, sono meno mobili e reattivi di un tempo.

La correlazione tra smog e concepimento negli uomini e nelle donne

Chi pensa che la correlazione tra smog e concepimento riguardi solo il cosiddetto sesso forte, però, commette un errore: anche le donne sono coinvolte in questo problema, come dimostrato da una ricerca secondo la quale le esponenti del gentil sesso che abitano a una distanza inferiore a 200 metri da una strada molto trafficata tendono a rimanere incinte con più difficoltà.

L’indagine in questione è stata pubblicata da Human Reproduction ed è stata effettuata presso la Boston University, attraverso il monitoraggio – tra il 1993 e il 2003 – di 36mila donne: l’interpretazione dei numeri ha dimostrato che il rischio connesso allo smog aumenta globalmente dell’11%. Il periodo che è stato preso in considerazione è stato caratterizzato da più di 2mila casi di infertilità. Nel mirino non è il cosiddetto rischio di infertilità primaria, che corrisponde all’impossibilità di giungere al concepimento dopo un anno, ma il rischio di infertilità secondaria, che corrisponde alla difficoltà di giungere a una seconda gravidanza.

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